HONDA CRF1100L Africa Twin Adventure Sports: Le nostre prime impressioni

Ci siamo, ha smesso di piovere e quel barlume di sole che entra dalla finestra del mio ufficio mi fa pensare ad una cosa che ho in mente da giorni: VAI A PROVARE LA NUOVA AFRICA TWIN!

Complice la notifica di Moto Macchion, storico concessionario Honda di Legnano, il quale ci avverte di avere in prova proprio la nuova Africa Twin Adventure Sports 1100.

Generazioni a confronto

Africa Twin Adventure Sports 1100 e Africa Twin Adventure Sports 1000

Appena arrivato in concessionario le moto sono parcheggiate così, entrambe in versione DCT, entrambe in colorazione HRC, entrambe bellissime. Da qui le differenze sono minime: barre paramotore non più di serie e inserti delle luci cornering, sotto al faro. Dal vivo vi posso assicurare che sono più belle che in foto.

Ma saliamo e giriamo la chiave per apprezzare le prime differenze. I fari DLR, con il profilo tondo, le donano una gran cattiveria guardandola di fronte.

Ponte di comando

La strumentazione è la parte che salta più all’occhio sul nuovo modello. Un TFT touch screen e un blocchetto sinistro affogato di comandi. Dal TFT si può gestire tutto. Mi vengono impostati il precarico delle forcelle, elettroniche su questa versione, la mappatura “stradale”, un valore medio di Engine Brake, e minimi di Antiwheeling e Traction Control, che poi riesco ad aumentare senza troppa difficoltà (una moto in prova per mezz’ora, con gomme tassellate, senza averle mai provate, ho preferito tenerla con un Traction un pelo più conservativo).

Come va? E differenze dalla “Vecchia”

Africa Twin 1100 Adventure Sport
Africa Twin Adventure Sports 1100

Siamo dunque in sella alla nuova Africa Twin da ormai qualche minuto e, mentre mi spiegano tutta la dotazione elettronica e non della moto, già una cosa è lampante:

se sulla vecchia Adventure Sport, con sella standard, toccavo scarsamente in punte di piedi, su questa, con la stessa configurazione, tocco perfettamente con entrambi i piedi. Confrontandole si nota infatti come il lavoro fatto per snellirla nella zona della gambe sia evidente e ci consenta di stringerla meglio, toccando più facilmente a terra.

Alla partenza il ricordo della prova della vecchia moto (che vi racconterò in futuro) si fa sentire. La guida è rilassata, ma allo stesso tempo sa farsi severa qualora lo si richieda, senza far rimpiangere più di tanto l’assenza di un’anima sportiva.

Per quanto possibile mi districo dal traffico del paese e, una volta trovato il giusto feeling, cerco di capire le sostanziali differenze dalla vecchia versione: imbocco una strada veloce e completamente libera, dove mi concedo qualche distrazione (e le due foto che avete già visto :P). La stabilità mi sembra migliorata, così come, in maniera evidente, è migliorato l’affondamento delle sospensioni nelle frenate tipiche di una guida molto sportiva (nelle quali, con un buon aumento di autostima da parte di chi guida, si accendono gli “hazard” di emergenza). Di conseguenza migliora la stabilità sul veloce, rendendola più sostenuta rispetto alla precedente.

Altro miglioramento evidente sono l’elettronica di bordo e il carattere del motore. Da quest’ultimo speravo in qualcosa di meglio, ma c’è da dire che sono abituato a una naked 1000 dal carattere piuttosto sportivo. Su una moto di questa categoria non possiamo richiedere altro. Ai bassi è più pieno del precedente ed è migliorato ai medi. Resta un “pelino” fiacco nella zona più alta del contagiri, spingendo comunque forte.

Elettronica migliorata. Rivoluzionata.

Con l’ingresso della piattaforma inerziale l’elettronica è finalmente diventata degna del nome Honda che abbiamo sui badge della moto. Non più il brusco intervento del taglio di corrente (che per carità fa il suo, ma in modo un po’ grezzo), ma finalmente un intervento morbido e progressivo di tutti i sistemi elettronici Traction e Antiwheeling, che lavorano separatamente, per gli amanti dei monoruota. L’ABS lavora bene e non infastidisce nella guida su strada. L’ho sentito intervenire poche volte all’anteriore e qualcuna in più al posteriore (dove è disinseribile), ma era il caso che lo facesse. 

A questi sistemi si aggiungono Cruise Control (molto atteso) ed un sacco di mappature motore e sospensione, che però per motivi di tempo non sono riuscito a provare. 

“Strana” la posizione del comando del Cruise Cotrol rispetto alle altre moto, che lo hanno sul blocchetto sinistro. Qui è installato sul blocchetto di destra. Non immediato nell’uso, ma fa quello che deve, come deve. Sono riuscito anche ad apprezzarlo in questa breve prova, percorrendo una statale a 70 Km/h per quasi 5 km. Non facile.

Africa Twin Adventure Sport 1100

Va forte, anche troppo

Siamo ormai agli sgoccioli di queste mie impressioni, anche perchè se non mi sbrigo fa in tempo ad uscire il restyling!

La posizione di guida potrei dire che è pressoché la stessa del modello 2019. Sicuramente cambierà qualche virgola, ma in modo impercettibile a mio avviso, e per questo ci sono riviste specializzate che ci dicono tutti i numeri.

Sicuramente ora sarà accessibile a persone di tutte le stature. Io tocco perfettamente, prima faticavo, e non poco.

Il motore spinge forte, più di prima, e mantiene consumi molto ragionevoli, oltre a non scaldare.

La sensazione generale è quella di una moto che ti porta a passeggio e ti coccola, ma sa anche andare veloce. Molto veloce. Spesso rischi di trovarti a velocità oltre il codice senza rendertene conto, probabilmente complice il parabrezza regolabile in altezza, il quale ripara bene dall’aria una volta trovata la posizione migliore. Io l’ho tenuto nella posizione più bassa. Non avevo tempo per impazzire a cercare quale fosse la posizione migliore, e qualche turbolenza arrivava, ma del tutto trascurabile.

Un appunto sul DCT

Il DCT funziona perfettamente. Già lo faceva nel 2019, ora è meglio. In D snocciola le marce il più in fretta possibile, facendoci trovare in paese in sesta marcia in un battere di ciglia. In curva si comporta ormai come un umano. Ha fatto tutto quello che avrei fatto io, senza sbagliare un colpo, in tutte le mappature. Chiaramente nelle più sportive allunga di più le marce a moto dritta, ma se ci mettiamo a correre, anche in mappa D non inserisce le marce prematuramente. Ho trovato molto azzeccata la mappa S2, un giusto compromesso tra sportività, e esasperazione. Ci lascia divertire, scala, cambia, ma senza slimitare tutte le marce. L’intervento correttivo del pilota sulle palette, rispetto alla vecchia versione è ridotto. Di molto.

Unica pecca, se così si può definire, in paese ha quella micro-percezione, magari non percepibile da tutti, di “stallo”. Cerco di spiegarmi: quando arrivate allo stop, a 10 Km/H o qualcosa meno, se siete abituati ad avere la marcia inserita, riprendere in mano il gas, qui vi darà una sensazione di stallo, perchè ha la frizione “in mano”. Una frazione di secondo e torna tutto normale. Questione di abitudine.

La prenderei? – Manuale, con quickshifter.

Guarda la nostra prova su YouTube!

https://youtu.be/3SdE2d3-QV4

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