Compagni di Viaggio – le origini

Dalle origini …

Non semplici compagni di viaggio. NON SOLO compagni di viaggio. Tre amici.

Tre amici che intraprendono un viaggio. Insieme. Non solo un viaggio in moto. “Il viaggio della vita”, si potrebbe dire. Un viaggio che hanno deciso di condividere col mondo, attraverso questo Blog.

Quelle che leggerete sono le loro storie. Tutte diverse. Tutte con qualcosa in comune.

 

MOTOTURISTA#01 | JACOPO (se clicchi qui vedi quel che faccio quando non sono in moto)

Il rompiballe del gruppo. Quello che organizza tutto nei minimi dettagli, quello che contatta i partecipanti uno per uno, e alla fine non è mai puntuale.

Ha studiato Geometra, non certo giornalismo, eppure eccolo pronto a raccontare la sua storia, e scrivere più di quello che chiunque che lo conosce si sarebbe aspettato.

 

Il mio viaggio nel mondo delle due ruote inizia da piccolo. Molto piccolo. No no… più piccolo!

Diciamo che con le moto ci sono nato, e infatti dacché la mia memoria funziona, una moto è sempre stata nel Box di casa.

Era chiaramente la moto dei miei genitori. Dapprima una Honda Transalp 650, di cui ricordo solo il doppio scarico e i cerchi oro (segnatevi questo colore, capirete dopo il perché), e poi una Honda Deauville sempre 650, sulla quale iniziai da più piccolo a fare il giro dell’isolato seduto tra il mio babbo e il serbatoio, e non appena l’età (per l’altezza) me lo permise, ad andare in giro per Milano come passeggero, accompagnando il mio babbo nei brevi trasferimenti lavorativi.

Appena tolsi le rotelle alla bicicletta ecco la proposta che ogni bambino vorrebbe sentirsi dire, ma che io, in pieno stato di rimbambimento generale rifiutai: “ti compro la minimoto?“.

Perdo poi di vista il mondo delle moto quando in casa, per motivi di quelli che accomunano gli scooteristi, viene venduta la Honda per un orrido scooter plasticoso.

Nel frattempo che mi avvicino ai 14 anni e al momento del famoso patentino verde, arriva una Hornet molto simile alla mia attuale, che mi fa scattare quella voglia di moto che non avevo mai avuto prima.

Supero l’esame della patente al primo tentativo, e mi faccio regalare quello che era stato il motorino di mio Nonno, e che negli ultimi 20 anni è stato fermo in box. Un Garelli VIP 3. 3 Marce di ignoranza e il pedale del freno a sinistra.

Dopo averlo smontato parte addirittura con la benzina che era rimasta nel serbatoio, ma purtroppo la maledettissima burocrazia italiana non aiuta, e il costo spropositato dell’assicurazione mi frena al punto di non utilizzare più il motorino 50ino se non nel giardino di casa, facendo Drag Race di partenza e frenata nei 30 metri di giardino di casa.

Ammazzo i 2 anni d’attesa al 125 (vero obbiettivo già dai 14) continuando a fare da passeggero su quella che era ormai una Hornet 600 del babbo, e passando il tempo su siti di moto e youtube, per scegliere quella che era la più bella, e più veloce delle 125.

Sicuramente qualcosa deve essere andato storto, dato che la mia scelta è ricaduta su una KTM Duke 125. 

Ktm Duke 125 | Jacopo

Seppure estremamente lenta questa moto aveva un pregio: non consumava.

Con 40 km/L, mi ha permesso di macinare km ininterrottamente (beh, ininterrottamente… diciamo tra un periodo di officina e l’altro).

Bene. Avevo la moto. Avevo una voglia pazza di fare km ma avevo ancora un problema. Tutti i miei amici motorino-dotati, lo utilizzavano per non più di 20 km. O per venire a scuola. Ma io a scuola ci andavo a piedi, quindi non potevo fare nemmeno quello.

Quindi dapprima in compagnia del babbo, poi grazie all’ausilio dei forum motociclistici, iniziai a frequentare altri ragazzi che vivevano della mia stessa passione. Quella per le moto, e per i viaggi.

Con la piccola 125 ho macinato circa 30 mila km, su e giù per i più famosi passi delle Alpi lombarde, le Prealpi buona parte della Svizzera, fino a Lucerna, le strade più famose della Liguria e arrivo addirittura in Sicilia, in cima all’Etna, fino al non atteso, ma quasi obbligato cambio di cilindrata.

Altra patente, altre burocrazie dannate, alla fine riesco, senza tralasciare mille peripezie a coronare quello che da più di due anni era diventato il mio obbiettivo motociclistico: Honda Hornet 600. ORO. (capito perchè avevo detto di ricordarvi il colore?).

Cambio cilindrata, si, e cambio compagnia. Molti dei ragazzi con cui uscivo ai tempi del 125, col cambio di cilindrata sono andati persi. Molti la vivevano come mezzo di trasporto, mentre per me era qualcosa che ora definirei “il prolungamento dell’anima”.

Honda Hornet | Jacopo – Variante oro e Nera

Per fortuna qualcuno aveva mantenuto il vecchio stile, quello che piaceva a me, e persona dopo persona iniziamo a creare un nuovo gruppo di amici con cui uscire, in moto, il venerdì sera, e con cui andare in vacanza, in moto ovviamente!

Ed eccoci qui, a qualche mese di distanza, in cui inizio a pensare, e pensare, e pensare a come dar luogo a tutte quelle mie idee inerenti al mondo delle moto, a come condividere tutte quelle sensazioni che si provano sulle due ruote, a quel senso di fratellanza che unisce due, tre, quattro persone che non si sono mai viste prima e che si incontrano al mattino alle 6 in punto per fare un giro in moto, e che a fine giornata sembra che si conoscano da una vita.

La decisione così di aprire una pagina Facebook, per scherzo, e poi di condividere questa idea con degli amici che sembrano approvare, e che leggerete di seguito.

Motociclisti, strana meravigliosa gente.                     

 

 

MOTOTURISTA#02 |DAVIDE

Il più vecchio del gruppo. Quello che quando si propone un giro, anche dell’isolato, è già pronto col motore acceso. Quello che nonostante la lontananza arriva per primo ai ritrovi.

La mia avventura sulle due ruote è iniziata più tardi rispetto agli altri, vuoi per un’amore iniziale verso le auto e vuoi anche perché in famiglia non ho nessun motociclista che potesse instradarmi fin dalla tenera età verso questo mondo fantastico, si può quindi dire che la mia passione sia nata col tempo.

Ktm Duke 390 | Davide

Quando li vedevo e sentivo passare, mi giravo per ammirare questi “cavalieri” a bordo dei loro destrieri a due, tre, quattro cilindri sfrecciare per la strada e un piccolo sorriso mi cresceva in volto. Lentamente mi sono deciso, spinto anche dalla voglia di provare quell’emozione di cui i motociclisti parlano: la libertà!

Quando giunsi all’età per poter fare il passo verso la mia prima moto, i miei genitori, mi presero un classico motorino per gli spostamenti casa-scuola. Niente di più.

Quindi fino ai 18 anni, purtroppo, misi nel cassetto questo sogno, di cui non mi dimenticai però.

Finiti gli studi iniziai a cercare subito un lavoro per potermi prendere una moto tutta mia. Il periodo economico non mi fu d’aiuto in questa ricerca che durò un paio d’anni; ma finalmente e fortunatamente trovai il primo lavoro che mi permise con la prima busta paga di realizzare quel sogno che per troppo tempo era rimasto chiuso in quel polveroso cassetto.

La mia prima moto fu una Ktm Duke 390, piccola sì, ma da non sottovalutare, perché mi ha permesso di capire che tipo di motociclista volessi diventare, ma soprattutto mi ha accompagnato in giri stupendi attraverso i colori e profumi di posti magnifici.

Insieme abbiamo percorso tutti i passi più famosi, dallo Stelvio al Tonale passando per il Gavia. Andando verso il mare a goderci una giornata di sole primaverile in Liguria o prendere freddo e gelo sul Passo dello Spluga in un giro in Svizzera. Un mezzo che ad ogni giro, ogni uscita, mi permetteva di incontrare persone nuove e moltissimi amici.

Bmw F800R | Davide

E’ questa voglia di andare sempre più in lontano ed esplorare posti nuovi che mi spinge ad ogni uscita, che mi ha portato a decidere di cambiare moto e passare ad un modello più adatto al Mototurismo ma che mi permettesse di divertirmi ugualmente fra le curve.

 

 

Questa BMW F800R è stata il compromesso perfetto per le mie esigenze, di agilità,comodità e anche di consumi, perché un occhio al portafoglio aiuta. E’ tra questi ultimi passi che ho trovato Mototurista#01 | Jacopo, con il quale mi sono subito trovato bene, e forse anche per la condivisione di quel pizzico di follia che ci ha portato a fare percorsi non proprio adatti a delle moto stradali…

Verso l’infinito, e oltre!                     

 

 

MOTOTURISTA#03 | MATTEO

Il più giovane, diplomato come Ragioniere e laureando in Scienze bancarie e assicurative, ultimo arrivato ma non meno appassionato a ciò che mi accomuna con i miei compagni di avventure: viaggi, moto, natura e tutto quello che condisce questo fantastico mondo.

Il primo contatto con il mondo delle moto fu intorno ai sei anni, quando mio padre prese una Yamaha Dragstar 1100 e io iniziai ad essere suo passeggero in molti spostamenti, innamorato della coppia sprigionata da quel bicilindrico da passeggio.

Per alcuni anni sono cresciuto vedendo le foto dei viaggi in Europa, che in passato mio padre aveva affrontato con la sua Yamaha 660 Ténéré, e che, col passare del tempo, ogni anno, intraprendeva con la sua nuova moto.

Tutto questo mi faceva sognare, pensando ad un futuro dove avrei potuto replicare le sue imprese…

Questa mia passione si rafforza a quattordici anni, all’epoca ero un ragazzino con tanta voglia di scoprire posti nuovi, vedere come il mondo cambiava spostandosi anche solo per un’ora da casa.

Ho iniziato a fare piccole gite di una giornata, iniziando a esplorare le Prealpi lombarde e i principali laghi a portata di mano, dando fiducia al mio piccolo cinquantino.

Ktm Duke 125 | Matteo

La situazione cambia quando arrivano i 16 anni. Nella compagnia di paese inizia a mancare l’interesse verso i mezzi a due ruote, mentre, nella mia testa, tutto funzionava al contrario, la voglia di viaggiare aumentava sempre di più. L’acquisto di una moto mi ha portato a conoscere molte persone, tutte accomunate dalla stessa passione per i viaggi. In quel momento iniziò la vera avventura, per due stagioni ogni domenica dei periodi meno estremi, è stata utilizzata per macinare chilometri, visitando una buona parte delle Alpi tra Italia e Svizzera, toccando la storia e la cultura di alcune località Italiane, viaggiando attraverso le curve degli Appennini Liguri e Tosco-Emiliani. Proprio in quel periodo conobbi per la prima volta Mototurista#01 | Jacopo.

Fui costretto a mettere tutto in pausa poco prima del compimento dei diciotto anni. Una caduta, qualcosa di improvviso, mi costò il fermo anticipato della stagione e una perdita di fiducia.

Ma la passione era troppo forte, non potevo fare a meno di tutte le emozioni che si sprigionavano ogni volta che salivo in sella.

Dopo alcune piccole gite per riacquisire la fiducia persa il precedente anno, un amico mi incentiva a collaborare con lui nella stesura di un itinerario stupendo.

Ktm Duke 690 | Matteo

Poche settimane dopo, grazie ad una giornata meravigliosa e ottocento chilometri di paesaggi, natura ed emozioni, fui in grado di superare ciò che mi bloccava dall’anno precedente.

Il successivo inverno, dopo una stagione piena, decisi di fare il grande passo, archiviando il mono da 125 centimetri cubi e passando al mono da 690, stesso nome e stesso marchio, Ktm Duke. Da quel momento i territori oggetto di visita si espansero, con una forte spinta verso il confine Italo-Francese e i territori dell’Italia centrale.

Paesaggi nuovi, esperienze nuove, notti passate a ridere con i compagni di viaggio, tendate a temperature glaciali, momenti di pianificazione sempre più intesi…

Ora, sulla soglia dei ventidue anni, la voglia di esplorare è immensa.

Il bello deve ancora arrivare!